Continua la spirale negativa di Twitter, in previsione un taglio del personale
24 Ottobre 2016
Niente memorie 3D Xpoint per sistemi server Xeon, almeno prima del 2018
25 Ottobre 2016

Gli ostacoli peggiori per la fusione fra 3 Italia e Wind sono ormai alle spalle, dopo che la AGCOM e il Mise hanno dichiarato di essere favorevoli all’operazione. Dopo la

conferma degli enti regolatori europei arriva quindi l’approvazione dell’Antitrust italiano dando il via libera, con la delibera N. 426/16/CONS, alle procedure di fusione. Con queste verrà creato il più grande operatore italiano in termini di quote di mercato, ma la nuova società rientra nei limiti stabiliti dall’Antitrust per garantire una leale concorrenzialità fra le parti.

3 Italia e Wind sono rispettivamente di proprietà di Hutchison e Vimpelcom, e costituiranno una joint venture paritaria tra le due società e “finalizzata alla fusione delle relative attività italiane nel settore delle telecomunicazioni”. Ancora ignoto il nome della nuova società, ma ad oggi risulta improbabile che venga ripreso uno dei nomi delle attuali compagnie. La fusione porterà non solo alla creazione di un nuovo impero delle telecomunicazioni, il primo in Italia, ma anche ad un aumento negli investimenti sulle infrastrutture dati del paese.

Considerati i numeri in gioco, con i guadagni delle due compagnie attualmente inferiori al 40% dell’intero mercato italiano, AGCOM ha deciso (la decisione comunque non sarebbe stata vincolante) di non avviare alcuna istruttoria sull’operazione di fusione. 3 Italia e Wind dovrebbero unirsi entro la fine dell’anno, con l’annuncio della nuova realtà del mondo delle telecomunicazioni previsto per il mese di gennaio 2017. La nuova realtà sarà controllata al 50% da 3 Italia e al 50% da Wind, ma l’amministratore delegato sarà Maximo Ibarra, attualmente ai vertici di Wind.

La situazione non è altrettanto chiara invece per i dipendenti delle due compagnie. In seguito a fusioni di questa portata è naturale compiere delle diffuse razionalizzazioni del personale dal momento che vengono a crearsi numerose posizioni ridondanti all’interno dell’azienda. È probabile pertanto che la fusione verrà accompagnata purtroppo da numerose notizie di licenziamenti da ambo le parti. Insieme all’approvazione dell’AGCOM anche il Mise ha dato il via libera, sedando gli ultimi dubbi sul piano giuridico e dando il via libera al nuovo colosso delle telecomunicazioni in Italia.

Comments are closed.