La IEEE ha approvato un nuovo standard che permette di raggiungere velocità di un massimo di 5 Gigabit per secondo attraverso l’uso dei cavi Ethernet tradizionali. Lo standard è noto come
IEEE 802.3bz-2016, 2.5G/5GBASE-T, o più semplicemente 2.5 e 5 Gigabit Ethernet. La velocità di 2,5 Gigabit al secondo sarà raggiungibile con i comunissimi cavi Cat 5e, mentre per raggiungere i 5 Gigabit per secondo sarà necessario utilizzare cavi Cat 6.
Il nuovo standard nasce per colmare il divario che c’è fra l’attuale Gigabit Ethernet sfruttabile attraverso i cavi tradizionali a velocità massime di 1Gbps e la 10 Gigabit Ethernet che consente velocità di gran lunga superiori ma richiede cavi specifici Cat 6a o 7. È interessante notare che i lavori di sviluppo del nuovo standard sono iniziati solamente verso la fine del 2014, cosa che fa capire quanto interesse ci sia stato nel portare a compimento la nuova tecnologia.
Sebbene i cavi Cat 6a e 7 stiano crescendo in popolarità, nella stragrande maggioranza di case, uffici ed istituzioni sono presenti i cavi Cat 5e e Cat 6, e aggiornarli per ottenere velocità superiori richiederebbe un esborso non indifferente. La tradizionale Gigabit Ethernet rimane comunque piuttosto adeguata per situazioni domestiche con pochi computer connessi, tuttavia con l’esplosione delle connessioni Wi-Fi Gigabit, quelle cablate stanno diventando sempre più un collo di bottiglia.
Prendiamo come esempio lo standard Wi-Fi 802.11AC: questo consente connessioni wireless con una capacità totale aggregata di 6,5 Gbps, con i router più avanzati che si aggirano oggi intorno ai 2 Gbps. Il nuovo standard 2.5G/5GBASE-T consentirà invece di perfezionare connessioni da 2.5 e 5 Gbps con cavi di un massimo di 100 metri, introducendo anche feature molto interessanti, come l’introduzione degli standard Power over Ethernet (PoE, PoE+ e UPoE).
La struttura fisica del 2.5G/5GBASE-T è molto simile a quella del 10GBASE-T, ma invece dello spettro di banda 400MHz, vengono utilizzati spettri da 100 o 200MHz. quindi non è necessario collegare i sistemi con cavi ad altissima qualità con schermature magnetiche importanti. Fra le altre differenze con lo standard superiore citiamo un LDPC (low density parity checking) a più bassa densità rispetto alla correzione d’errore CRC-8 e la modulazione PAM-16 (al posto della DSQ128).
Adesso che c’è lo standard è probabile che non passerà molto tempo prima di vedere le prime soluzioni in grado di supportare i 2,5 o i 5 Gigabit Ethernet. Inizialmente saranno proposti su soluzioni enterprise dal costo particolarmente elevato, e non è ancora chiaro quando (e se) gli standard verranno supportati anche dalle soluzioni pensate per l’utenza consumer. Consigliamo la lettura del documento ufficiale per approfondire ulteriormente l’argomento.