Agcom ha multato 3 Italia, attuale WindTre, per la poca trasparenza nei confronti degli utenti nella rimodulazione avvenuta con l’opzione LTE che da completamente gratuita è divenuta improvvisamente a pagamento. In
questo caso nessuna tutela per gli utenti che avevano sottoscritto l’opzione vista la gratuità del servizio che poi è stato appunto rimodulato senza avviso da parte dell’operatore, secondo l’autorità , e soprattutto senza permettere di disattivare il rinnovo automatico. Un errore, voluto o non voluto, da parte di 3 Italia che è costato la multa da oltre 580 mila euro segno che gli utenti non possono essere sempre e comunque il bersaglio di operazioni poco trasparenti da parte degli operatori.
Seguendo la comunicazione dell’Agcom si scopre come la multa e dunque la condanna di 3 Italia sia stata inflitta per una procedura decisamente poco corretta nei confronti dei clienti che non hanno avuto il giusto preavviso e nemmeno le istruzioni per modificare l’opzione o magari disattivarla. In questo caso dunque il rinnovo dell’opzione LTE è stato praticamente pilotato dall’operatore che ha deciso di far pagare 1 Euro al mese per mantenere attiva la rete più veloce sulle tariffe dei propri clienti. In questo caso è palese, secondo l’autorità italiana, come l’operatore abbia incassato denaro dai molteplici rinnovi senza che gli utenti effettivamente fossero stati avvisati di tale procedura.
“AgCom, nella delibera 247/1/Cons, infatti ha evidenziato che in relazione alla trasparenza, immediatezza e completezza delle informazioni relative alla modifica delle condizioni economiche dell’opzione ‘4G LTE’, la Società ha fornito ai propri clienti una informativa incompleta con particolare riferimento alla decorrenza della variazione del prezzo richiesto per fruire della navigazione ad alta velocità e ai termini e modalità per esercitare il diritto di recesso”.
Continuando a leggere la nota dell’Agcom si delinea il fatto di come la società 3 Italia abbia omesso elementi contrattuali rilevanti condizionando il diritto di scelta degli utenti, i quali non informati, non hanno potuto adottare misure per la propria tutela nei confronti dell’operatore. Inevitabile dunque il vantaggio economico di 3 Italia dal pagamento “forzato” dell’opzione LTE che dunque dovrà in qualche modo essere restituito sotto forma di multa commissionata proprio dall’Agcom. Parliamo di 580.000 Euro che 3 Italia dovrà versare proprio per il danno realizzato nei confronti degli utenti.