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Bill Gates non solo l’uomo pi ricco della Terra, o il co-fondatore di Microsoft. anche uno dei filantropi pi generosi grazie alle sue immense propriet, e a quanto pare

anche uno dei pi ottimisti. Anzi, se da una parte ci ricorda che le macchine e la software automation potrebbero farci rimanere senza lavoro in pochi anni, dall’altra sostiene che i progressi tecnologici in vari campi potrebbero abbattere la povert entro il 2030, addirittura fino a farla scomparire del tutto.

Mercoled scorso in occasione del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, ha pubblicato insieme alla moglie Melinda una lunga nota in cui scrive quelli che potremmo definire alcuni buoni propositi dell’umanit per il 2016. Tutto ruota sull’eliminazione della povert entro il prossimo 2030, a quattordici anni da adesso: “Ci sono buone ragioni per essere ottimisti sui risultati nel processo di riduzione delle ineguaglianze”, si legge sulla nota. I numeri, a detta di Gates, sono dalla sua parte.

“Il tasso di mortalit materna si quasi dimezzato, la mortalit infantile e le morti di malaria si sono pi che dimezzate. Anche la povert estrema si pi che dimezzata”, continua lo stesso analizzando i dati dall’inizio del nuovo secolo ad oggi. In aggiunta, grazie al Global Fund la Gates Foundation, organizzazione no-profit dei due coniugi Gates, riuscita a salvare 17 milioni di vite da malattie mortali come malaria, AIDS e tubercolosi. Sono questi progressi che fanno ben sperare l’ex-CEO di Microsoft.

E grazie a questi Gates sempre pi incline a pensare che in soli 14 anni la povert potrebbe scomparire sulla faccia della Terra. uno degli obiettivi principali dei Global Goals che 193 leader mondiali hanno sottoscritto lo scorso mese di settembre. Sono 3 quelli fondamentali: sconfiggere la povert estrema, combattere disuguaglianze e ingiustizie, porre rimedio al problema del cambio climatico.

“Siamo certi che questo non solo possibile, ma anche che vedremo grandi passi avanti lungo il processo, il quale offrir opportunit senza precedenti alle nazioni povere”, si legge sulla nota dei due coniugi Gates. “Infatti, pensiamo che le loro vite miglioreranno drasticamente nei prossimi 15 anni, pi che in qualsiasi altro momento storico”. Non mancano i “se”: per raggiungere l’obiettivo necessario che vengano presi di mira alcuni punti fondamentali.

Bisogna sconfiggere le malattie infettive pi invalidanti che colpiscono le aree pi povere del mondo, e deve notevolmente migliorare il modo in cui vengono trattate donne e ragazze: “Hanno bisogno di un migliore accesso alle cure sanitarie, come ad esempio servizi di family-planning; di espandere le opportunit economiche; e di avere un maggior potere decisionale sulle loro vite (ad esempio con una maggiore partecipazione sociale, e di leadership pubblica)”, scrive Gates.

Non manca l’affondo sulla questione tecnologica. Le nazioni povere hanno bisogno di dispositivi e servizi economici, un punto su cui si dibattono negli ultimi periodi, insieme a Gates, molti nomi noti dell’ambiente: “Gli avanzamenti scientifici e tecnologici, a partire dai nuovi vaccini e alle colture pi resistenti fino ad arrivare a smartphone e tablet, sono fra gli elementi fondamentali per la riduzione della povert”.

Gates non soddisfatto dal livello dei finanziamenti per la ricerca e sviluppo in ambito tecnologico per cercare di raggiungere questi traguardi, e ha l’obiettivo di raddoppiare la cifra raggiunta entro il 2020. Su questo fronte si batter durante il prossimo summit G7 che si terr a maggio in Giappone. Ridurre la povert essenziale per l’informatico americano, visto che non solo migliorer la vita a molte popolazioni oggi in difficolt, ma aiuter di riflesso a sconfiggere molti altri problemi, come l’immigrazione e il terrorismo.

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