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Il mercato dei tablet ha registrato una crescita vertiginosa nel corso degli ultimi anni, segnando incrementi nel numero di dispositivi venduti superiori al 100% di anno in anno. Con la diffusione

sempre più elevata di questi prodotti il tasso di crescita del mercato si è in mood naturale riportato su valori più contenuti, arrivando ad un dato negativo proprio nel corso del 2015.

Le previsioni per l’anno in corso prevedono infatti una contrazione del 4% del numero di tablet venduti rispetto al 2014, anno che aveva registrato una crescita del 7% rispetto al 2013. Le crescite più consistenti nelle vendite di tablet si erano registrate negli anni precedenti: +33% nel 2013, +123% nel 2012 e ben +311% rispetto al 2011.

Le stime per il prossimo anno formulate da Strategy Analytics fanno ben pensare per il 2016: le vendite sono infatti previste in crescita del 7%, trascinate da una serie di acquisti di nuovi prodotti a sostituire modelli che sono nelle mani dei consumatori da troppo tempo. Quello che è mancato negli scorsi anni potrebbe quindi verificarsi nel corso del 2016: una spinta a rinnovare il proprio tablet seguendo le novità presentate dai produttori con nuove dimensioni e potenze di elaborazione che sono cresciute sensibilmente con le nuove generazioni di prodotti.

Il mercato stesso sta spingendo verso un progressivo adeguamento dell’offerta, con da un lato tablet che si discostano dalla tradizionale diagonale di circa 10 pollici con modelli sia più piccoli sia superiori. Dall’altro non mancano varie soluzioni appartenenti alla famiglia dei 2-in-1, modelli ibridi che possono venir utilizzati come notebook tradizionali oppure come tablet a seconda delle specifiche necessità d’uso e che per questo motivo possono trovare interesse da parte di quei consumatori che vogliono un solo dispositivo ma desiderano interagire con questo in modalità diversa.

Ecco quindi Apple, Lenovo, Samsung e Microsoft chiamate a innovare per poter guadagnare con i propri prodotti quello spazio di crescita che è atteso per il prossimo anno, con l’obiettivo di compensare quella contrazione nelle vendite che ci si attende per il 2015 e che già è stata documentata nel corso dei primi due trimestri dell’anno.

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