E’ possibile usare un router WiFi per rilevare lo stato emotivo di un individuo? Ne parla Forbes: un gruppo di ricercatori del MIT ci riuscito, sviluppando un algoritmo di
intelligenza artificiale capace di rilevare i battiti cardiaci di una persona grazie all’analisi delle variazioni di un segnale RF emesso all’interno di un ambiente chiuso.
Il principio di funzionamento non dissimile da quello di un comune elettrocardiogramma, con la differenza che in questo caso non vi sono elettrodi direttamente collegati all’individuo. Le informazioni che possibile raccogliere devono per essere processate in maniera differente: quando un individuo infatti fisicamente connesso ad una macchina, le caratteristiche delle onde che il computer si aspetta di ricevere possono essere in qualche modo predette. Senza un collegamento fisico non possibile fare presupposizioni sul battito cardiaco in quanto il posizionamento nell’ambiente, le dimensioni della stanza e molti altri elementi rappresentano delle potenziali variabili capaci di condizionare la lettura del battito cardiaco.
Il sistema sviluppato dai ricercatori del MIT, chiamato EQ-Radio, si compone di tre elementi: un emettitore RF invia segnali a bassa frequenza e rileva il modo in cui vengono riflessi dagli oggetti presenti nell’ambiente; un algorimo che va a elaborare le onde catturate, separando le informazioni relative al battito cardiaco e quelle relative alla respirazione e misurando gli intervalli tra i battiti; e infine un classificatore machine-learning che va a mappare le informazioni raccolte sui rispettivi stati emozionali.
Un sistema che potrebbe, appunto, essere integrato in un normale apparato radio comunemente in uso oggi come, appunto, un router WiFi.
Secondo i ricercatori i risultati della sperimentazione condotta con questo sistema possono preparare il terreno per altre attivit di ricerca sulla comprensione della morfologia dei battiti cardiaci, sia in un contesto di riconoscimento delle emozioni sia per quanto riguarda l’ambito della diagnosi e del monitoraggio non invasivo.
Oltre al campo medicale anche possibile individuare ambiti di impiego pi tipicamente consumer. Possiamo immaginare, per esempio, una tecnologia di questo tipo in abbinamento ad uno dei tanti personal assistant domestici disponibili oggi sul mercato, che potrebbero in questo modo avviare la riproduzione di musica rilassante nel momento in cui il sistema rileva un incremento dello stress, magari prima ancora che l’utente sappia di aver bisogno di una valvola di sfogo.
In questo modo uno smart-assistant potrebbe essere in grado di contattare autonomamente le forze di primo soccorso nel momento in cui il sistema in grado di predire l’insorgenza di un attacco cardiaco, oppure ancora monitorare lo stato di salute di un neonato durante la notte aiutando a prevenire l’eventuale insorgenza di episodi di morte in culla.