Con un’asta al ribasso ma forte di un piano di innovazione più solido e coerente con la strategia di Metroweb, Enel ha conquistato l’esclusiva per le trattative di acquisizione della fiber
company milanese. L’ex monopolista energetico aveva messo sul piatto 806 milioni di euro, rivalutando una sua precedente offerta di 780 milioni. Telecom aveva offerto qualche milione in più ma nonostante ciò la Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che ha il 46,2% di Metroweb, ha optato per Enel.
Nei prossimi giorni si riunirà anche il consiglio di amministrazione di F2I, fondo principale azionista della fiber company con il restante 53,8% della società. Le diverse compagnie entreranno nel cuore delle trattative stabilendo quale strategia adottare per l’acquisizione e come proseguire con i piani di copertura della fibra ottica in Italia. Metroweb dovrebbe entrare a far parte della holding Enel Open Fiber, con cui si cercherà di coprire con la fibra ottica anche le zone meno centrali del Paese.
La scelta di CDP è apparsa però a molti più politica che di convenienza. Azionisti e fondi internazionali sostengono che quella di Telecom fosse un’offerta migliore da più punti di vista, con la scelta che non è stata proprio ad armi pari come invece si auspicavano i vertici di Telecom. Il governo, secondo fonti citate dall’Huffington Post, esclude eventuali favoritismi: “La trattativa con Telecom è saltata sulla valutazione attribuita a Sparkle. Non si sono accordati su questo punti”.
Bisogna tuttavia considerare che, nonostante le differenti somme proposte, le offerte di Telecom ed Enel differivano su più punti. Laddove il gestore telefonico offriva tutta la somma (814 milioni di euro) cash con la possibilità di ottenere il 100% di Metroweb sin da subito o il 67% in un primo momento e il restante 33% successivamente, Enel proponeva parte della somma cash e parte in azioni, con la possibilità per Metroweb di entrare nel capitale di Enel Open Fiber.
Considerazioni tecniche a parte è forte la sensazione per cui la scelta dell’esclusiva per le trattative di acquisizione di Metroweb, andata ad Enel, sia stata dettata da alcune paure “politiche” del settore. Secondo gli esponenti del PD Salvatore Tomaselli e Marco Filippi, Telecom e Metroweb insieme avrebbero infatti potuto creare un rischio di “concentrazione pericolosa per lo sviluppo del mercato delle telecomunicazioni”.