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Il razzo Falcon 9 di SpaceX, che avrebbe dovuto essere lanciato nei prossimi giorni da Cape Canaveral allo scopo di immettere in orbita il satellite Amos 6, esploso nel corso

della mattinata di ieri mentre erano in corso le operazioni preparatorie sulla rampa di lancio. L’incidente non ha coinvolto persone. SpaceX l’azienda aerospaziale fondata da Elon Musk con l’obiettivo di realizzare tecnologie in grado di ridurre i costi per i viaggi nello spazio e consentire l’approdo dell’uomo su Marte.

Loss of Falcon vehicle today during propellant fill operation. Originated around upper stage oxygen tank. Cause still unknown. More soon.

Elon Musk (@elonmusk) 1 settembre 2016

Inizialmente l’esplosione sembrata essere causata da un’anomalia sulla rampa, ma in seguito il CEO di Space X, Elon Musk, ha precisato che il problema ha avuto origine da un serbatoio di ossigeno dello stadio superiore del razzo Falcon 9. Il problema, che comunque deve ancora essere indagato a fondo, ha avuto luogo durante l’immissione del propellente nel razzo ma ancora non dato sapere se la causa prima riguardi un qualche genere di difetto nel razzo stesso o un malfunzionamento delle apparecchiature della rampa di lancio.

Il lancio del razzo era programmato originariamente per la giornata di sabato 3 settembre. Prima di ogni lancio SpaceX conduce un test di accensione statico, dove vengono avviati tutti i motori del razzo mentre questo viene mantenuto fermo a terra. E’ una procedura di routine, condotta gi molte volte in passato.

Falcon 9 avrebbe dovuto lanciare in orbita il satellite Amos 6, una sonda di telecomunicazioni per l’operatore israeliano Spacecom, il cui scopo sarebbe stato quello di fornire connettivit ad internet per alcune zone dell’Africa sub-sahariana nel contesto dell’iniziativa Internet.org di Facebook. Quest’ultima ha collaborato con Eutelsat per poter sfruttare il satellite di Spacecom la quale a sua volta ha acquistato Amos 6 dal produttore Israeli Aerospace Industries nel 2012, per un’operazione del valore di 195 milioni di dollari.

L’esplosione avviene durante uno snodo cruciale per Space X, dopo che l’azienda aveva iniziato a rimettersi in carreggiata dopo una battuta d’arresto lo scorso anno, quando un altro razzo Falcon 9 esploso poco dopo il lancio durante il mese di giugno. Dopo quell’episodio la societ ha stabilito una pausa nel programma dei lanci fino a dicembre con la messa in orbita, questa volta senza imprevisti, del satellite Orbcomm-2. Successivamente Space X riuscita nell’impresa dell’atterraggio di un razzo Falcon 9 di rientro, e poi ha dovuto fare i conti con l’esplosione di un Falcon 9 durante una fase di atterraggio in mare. “Siamo profondamente dispiaciuti della perdita di Amos 6. La nostra priorit di tornare con sicurezza ed affidabilit ai voli per i nostri clienti, e indagheremo attentamente su quanto accaduto. Siamo grati per il supporto che i clienti hanno manifestato oggi” ha dichiarato il presidente di SpaceX Gwynne Shotwell. E’ chiaro che l’esplosione potrebbe causare nuovi ritardi nella tabella di marcia di SpaceX, specie se la causa prima del problema venisse riscontrata in un problema di progettazione del razzo.

La vicenda, per, ha e avr qualche ripercussione significativa. Anzitutto l’episodio, per quanto fortuito possa essere, non andato gi a Facebook che ha inizialmente commentato con un semplice “Siamo amareggiati dalla perdita, ma restiamo impegnati nella nostra missione di connettere ad Internet le persone attorno al mondo”. Successivamente il CEO Mark Zuckerberg ha usato parole appena pi incisive: “Sono qui in Africa oggi e sono profondamente amareggiato di sapere che il fallimento del lancio di SpaceX abbia distrutto il nostro satellite che avrebbe fornito connettivit a molti imprenditori e a chiunque altro nel continente. Fortunatamente abbiamo sviluppato altre tecnologie come Aquila che connetteranno le persone. Restiamo impegnati nella nostra missione di connettere chiunque e continuremo a lavorare fino a quando tutti avranno le opportunit che questo satellite avrebbe offerto”.

L’incidente avr inoltre delle conseguenze probabilmente abbastanza importanti per Spacecom: la realt israeliana aveva infatti gi siglato un accordo di acquisizione totale da parte della cinese Beijing Xinwei Technology per 285 milioni di dollari. L’accordo era per soggetto all’esito del lancio per la messa in orbita di Amos 6: con il satellite ora distrutto non dato sapere se questo accordo andr a perfezionarsi, gettando quindi un futuro di incertezza sulla societ israeliana. Senza contare che la mancata messa in orbita di Amos 6 va di fatto a rendere nulli tutta una serie di accordi su strategie commerciali di telecomunicazione siglati nel corso degli ultimi anni.

Per ora restano ancora sconosciuti i danni alla rampa di lancio, ma dalle immagini e dai video che sono circolati sulla rete in seguito all’incidente sembra che alcuni elementi della rampa siano seriamente danneggiati, al punto da richiedere probabilmente svariati mesi prima di poter portare tutto all’operativit ordinaria. Nel 2014 esplose il razzo Antares di Orbital ATK su una rampa di lancio di una base NASA in Virginia: i danni richiesero circa un anno di lavoro prima di poter ripristinare l’operativit.

E in tutto ci anche la NASA, l’ente spaziale statunitense, potrebbe mostrare qualche segno di disappunto. SpaceX ha infatti in essere un contratto con l’agenzia spaziale per il lancio periodico di rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale: i danni alla rampa di lancio potrebbero quindi obbligare ad una riorganizzazione della tabella dei rifornimenti. Ma lo scontento della NASA potrebbe non finire qui, in quanto per la parte finale del 2017 vi sarebbe in programma una missione per portare gli astronauti NASA sulla ISS, nel contesto del Commercial Crew Program dell’agenzia spaziale.

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