Un gruppo di ricercatori del Case Western Reserve University hanno condotto un’attivit di ricerca sui nanotubi di carbonio e sul grafene per trovare il modo di sfruttare le propriet termiche, elettriche
Un gruppo di ricercatori del Case Western Reserve University hanno condotto un’attivit di ricerca sui nanotubi di carbonio e sul grafene per trovare il modo di sfruttare le propriet termiche, elettriche
Dettagliando la ricerca in un articolo su Science Advances i ricercatori spiegano di aver sfruttato l’ossidazione anodica di un substrato di alluminio per crescere direttamente fibre vuote di nanotubi di carbonio in un solo processo composto da una singola fase, che non richiede inoltre l’impiego di catalizzatori metallici.
I ricercatori ritengono che le fibre cave flessibili possano migliorare i dispositivi di stoccaggio di energia, ipotizzando inoltre un possibile impiego nelle fibre tessili come fonti di energia per l’elettronica indossabile. La possibilit di sfruttare la flessibilit dei nanomateriali in carbonio, usandoli come fonte di energia nei dispositivi elettronici indossabili, l’oggetto di molte attivit di ricerca in ambito accademico.
“Le strutture tridimensionali in carbonio sono capaci di offrire una grande area di superficie per la conservazione della carica. La presenza di fori facilita inoltre la diffusione dell’elettrolita, mentre le giunzioni nodali permettono un rapido trasporto dell’elettrone, che corrisponde a rapidi tempi di carica e scarica” ha spiegato Lining Dai, professore alla CWR University e coordinatore del progetto di ricerca.
Nella loro attivit di ricerca Dai e i colleghi hanno modellato dei condensatori a forma di nanocavi usando i nanotubi di carbonio, che possono essere inseriti in vari tipi di tessuti. “Cercheremo di realizzare dei tessuti con queste fibre, ma non ci dispiacerebbe che anche altri lavorassero a questa idea a patto che le nostre pubblicazioni vengano menzionate correttamente” ha commentato Dai.