Arriva Acronis Storage, il primo prodotto di storage con autenticazione dei dati basata sulla blockchain
25 Ottobre 2016
Cognitive Toolkit, gli strumenti deep learning di Microsoft disponibili per tutti
25 Ottobre 2016

La divisione di Alphabet che ha in gestione Google Fiber sta licenziando o riassegnando circa il 9% dello staff, mettendo parallelamente in pausa lo sviluppo della fibra in 10 città. Craig

Barratt, CEO della divisione, abbandonerà l’incarico ma non sarà sostituito immediatamente, rimanendo come consulente per la compagnia. Alphabet non abbandona il progetto, che attualmente offre la fibra in 8 aree metropolitane statunitensi e promette di raggiungere altre 4 città.

Inoltre, Google Fiber ha recentemente acquisito Webpass, società che offre connessioni ad alta velocità via wireless in alcune aree metropolitane statunitensi e ha piani d’espansione molto interessanti. Le notizie di oggi sono state riportate dallo stesso Barratt in un post sul blog ufficiale, in cui non specifica il numero dei licenziamenti. L’informazione è stata invece riportata in via ufficiosa da fonti affidabili, ma non ancora confermata dai vertici delle società coinvolte.

A capo delle scelte potrebbe esserci il CEO di Alphabet, Larry Page, che lo scorso agosto ordinava a Barratt di dimezzare le dimensioni del team di Google Fiber. La divisione non ha mai confermato, né smentito, il report, tuttavia ad oggi le dimensioni delle operazioni sembrano ben più limitate. Nel periodo di attività il nuovo ISP non è riuscito a raggiungere gli obiettivi in termini di abbonati, con la posa della fibra che rimane comunque un’operazione onerosa.

Passando ad un approccio votato alla distribuzione di connessioni internet con tecnologie senza fili Google potrà raggiungere un numero superiore di utenti con un costo di manutenzione inferiore rispetto a quelli osservati oggi: “I nuovi cambiamenti al nostro business e alla nostra tecnologie avranno conseguenze immediate”, scrive Barratt sul blog. “Alcuni dei nostri sforzi rimarranno invariati, ma altri ne saranno indubbiamente influenzati”.

“Il nostro lavoro continuerà nelle città in cui abbiamo già lanciato i servizi, e dove sono in costruzione. Per molte delle nostre città potenziali ancora non raggiunte, quelle dove abbiamo esplorato le prime trattative, metteremo le operazioni e gli uffici in pausa man mano che rifiniremo i nostri nuovi approcci”, sono le parole di Barratt. “In questa manciata di città ancora in fase esplorativa, e in altre aree correlate, ridurremo la nostra base di impiegati”.

Google Fiber è attiva nelle città: Atlanta, Austin, Charlotte, Kansas City, Nashville, Provo, Salt Lake City, The Triangle in North Carolina, e probabilmente i lavori di costruzione verranno terminati a Huntsville, Irvine, San Antonio e Lousville. La fibra non verrà invece implementata nelle aree “potenziali” citate da Google, dove gli impiegati potrebbero essere a rischio licenziamento o trasferimento: si tratta nello specifico di Chicago, Dallas, Jacksonville, Los Angeles, Oklahoma City, Phoenix, Portland, San Diego, San Jose e Tampa.

Chicago e San Diego sono già state rimosse dalla lista delle potenziali, ma sono già coperte da Webpass, che opera anche nelle città di Boston, Miami, Oakland e San Francisco. La tecnologia del nuovo acquisto di Google offre velocità prossime a quelle della fibra, ma lo diffusione della rete è oggi piuttosto limitata rispetto all’infrastruttura cablata della compagnia.

Comments are closed.