Il mese di febbraio si è chiuso negativamente per il produttore taiwanese, se la lente di osservazione è quella, sostanziale, del fatturato. A fronte di progetti indubbiamente promettenti, che stanno catturando
Il mese di febbraio si è chiuso negativamente per il produttore taiwanese, se la lente di osservazione è quella, sostanziale, del fatturato. A fronte di progetti indubbiamente promettenti, che stanno catturando
Il fatturato registrato da HTC nel mese di febbraio, infatti, è pari a 4.2 miliardi di dollari taiwanesi, circa 129 milioni di dollari USA al cambio, un valore che si traduce nella contrazione pari quasi al 54.5% rispetto al fatturato dello stesso periodo dell’anno precedente (-35% rispetto al mese di gennaio) e che segna un nuovo minimo storico: è il fatturato mensile più basso ottenuto da HTC nel corso dei suoi ultimi 11 anni di attività. Il giudizio non cambia se si prende in esame il fatturato totale dei primi due mesi del 2016 (10.68 miliardi di dollari taiwanesi) in calo del 50.3% rispetto a quello complessivo di gennaio e febbraio 2015.
Come detto, il visore di realità virtuale HTC Vive sta generando un discreto hype, ha ottenuto buoni riscontri in fase di avvio delle vendite – si veda il dato ufficioso dellle 15.000 unità vendute nei primi 10 minuti dall’apertura dei preordini – ma è opportuno ricordare che le consegne non prenderanno il via prima di aprile e che quelle relative agli ordini del secondo lotto sono state spostate al mese di maggio.
Nel frattempo, l’attuale portfolio smartphone si è dimostrato inadeguato per dare una svolta al fatturato. In prospettiva futura le aspettative maggiori sono concentrate su HTC 10, il futuro top gamma il cui arrivo, tuttavia, è atteso per la primavera.