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Video is the King‘. questa una della affermazioni che pi volte ritornata durante l’evento con cui Huawei ha presentato in anteprima le sue novit in ambito reti e

servizi per il Mobile World Congress 2017. Oggi generazione della telefonia mobile ha avuto il suo re e per il 2017 e per gli anni a venire l’utilizzo dei video sar talmente massiccio da modificare l’approccio edgli operatori alle proprie reti. Ai tempi del 2G, con voce ed SMS a rappresentare l’ossatura delle comunicazioni mobili, la copertura era la cosa pi importante (‘Coverage is the King’); poi con il 3G la larghezza di banda ha cominciato a rappresentare uno snodo fondamentale nell’offerta degli operatori, con la rapida diffusione di servizi basati sui dati (‘Bandwidth is the King’). Oggi sono i video a rappresentare il nuovo punto cruciale e non limitando le loro esigenze alla semplice larghezza di banda, ma richiedendo altri punti essenziali per funzionare al meglio. Non dobbiamo pensare solo a YouTube e ai video sui social: con i servizi on-demand in streaming si radicalmente modificato l’approccio dei consumatori nei confronti dei contenuti televisivi; ma andando oltre, temi come la telepresenza in ambito lavorativo, medicale ed educativo rappresentano un nuovo modo di utilizzare le reti mobili. Si tratta di utilizzi che non richiedono solo banda, ma anche latenze contenute e capacit di gestire molti flussi in direzioni opposte. Inoltre siamo alle porte della rivoluzione delle realt alternative (Augmented e Virtual) in cui il tema della latenza fondamentale, sia per ridurre i fenomeni di motion sickness, sia per rendere azioni quali il controllo remoto a distanza di macchinari complessi davvero eseguibili. Un altro fattore da tenere in considerazion quello delle Smart City e della mole di dati e flussi video che esse andranno a generare. Gi oggi il 60% del traffico internet globale costituito da flussi video e la percentuale destinata a salire nei prossimi anni con la diffusione delle nuove tecnologie, 5G in primis.

Zou Zhilei, Presidente di Huawei Carrier Business Group

Questa situazione per gli operatori sia una preoccupazione per gli elevati investimenti richiesti per dare nuova forma alle proprie reti, sia una fonte di nuove opportunit per ampliare il proprio business. Huawei si erge come il partner in grado di fornire soluzioni che semplifichino le reti e possano aumentare la redditivit degli operatori. Lo ha detto chiaramente Zou Zhilei, Presidente di Huawei Carrier Business Group: ‘Le nostre revenue dipendono da quelle degli operatori. Sono due le sfide: da un lato pensare gi oggi delle reti che siano pronte a supportare al meglio i servizi 5G, dall’altro implementare fin da subito modifiche per rendere le reti attuali pi efficienti. Pi efficienti in termini di utilizzo delle risorse, soprattutto di quella pi preziosa (e costosa): lo spettro. Le novit presentate da Huawei vanno proprio in questa direzione: fornire degli strumenti per utilizzare in modo pi efficiente le risorse e gi orientare verso quello che arriver nei prossimi anni, in pratica 5G-Ready. ROADS continua a essere la parola d’ordine per Huawei: l’acronimo sta per Real-time, On-demand, All-online, DIY, Social ed posto come guida per delineare quello che gli utenti sempre pi si aspettano dai servizi messi a disposizione dal proprio operatore.

Per le Telco gli investimenti saranno molto grandi (vedere articolo Francoforte), ma le opportunit sono grandissime: nel mondo ci sono 1,1 miliardi di case senza una rete fissa residenziale, 3,9 miliardi di persono vivono ancora oggi senza internet, 2,5 milioni senza servizi mobile, 300 milioni di case che hanno la rete fissa, ma non raggiungono il tetto dei 10Mbps. Per rispondere con successo alle esigenze di questa moltitudine di persone l’approccio da seguire per Huawei uno solo e risponde al nome di Cloud. Per minimizzare gli investimenti, diminuire il time-to-market e avere la giusta flessibilit per rispondere in modo efficace alle richieste degli utenti e ai cambiamenti del mercato. In un panorama in cui molti aspetti della nostra vita stanno andando nella direzione dell’approccio As-A-Service, gli operatori dovranno saper raccogliere la sfida di trasformarsi da fornitori di connettivit a fornitori di servizi, sfruttando anch’essi lo stesso modello per la propria infrastruttura acquistando software as a service, storage as a service, platform as a service. Questa flessibilit sar necessaria per perch agli operatori non baster avere una BTS 5G per fornire servizi 5G: sar necessario avere una rete pronta, servizi pronti: dovr esserci un’architttura di rete in grado di essere modificara in base ai servizi, che dovranno poter essere spenti e accesi in tempi rapidi in base alle esigenze del mercato e degli utenti. Il calcolo e i carichi di rete dovranno essere distribuiti ‘Lego Style’, questo il termine utilizzato da Libin Dai Libin Dai, direttore della divisione Network transformation management di Huawei. L’azienda cinese presenter al MWC un ampio numero di soluzioni che andranno tutte in questa direzione e il nome stesso prala molto chiaro: CloudAir/CloudRAN, CloudFAN, CloudMetro e CloudEPN.

Il passaggio al cloud un passaggio che Huawei ritiene necessario e su cui sta spingendo, sebbene il suo giro di affari sia arrivato fino a oggi dall’hardware, dagli ‘scatolotti’: a dirlo Kew Wang Global Marketing Solution. Le diverse soluzioni che saranno in mostra allo stand Huawei a Barcellona coprono tutta la filiera: CloudRAN l’erede delle tecnologie SingleRAN con cui il colosso cinese ha cambiato il modo di implementare le base station, Cloud Air comprende una serie di soluzioni per ottimizzare lo spettro, i canali e la potenza utilizzata per le trasmissioni. Cloud EDGE si occupa invece di gestire il core network, mentre CloudFAN la soluzione per le reti fisse (Fixed Network). CloudMetro (Metropolitan Final) una soluzione omnicompresiva per reti fisse e mobili, che sposta nel cloud la potenza di calcolo a cui demandata la gestione del traffico. Troviamo infine CloudCampus e ClooudEPN – Enterprise Private Network- per il dispiegamento in tempi molto rapidi di reti private: secondo quanto dichiarato da Huawei, se una volta ci volevano 3/6 mesi per fare la messa in opera di una private network, ora sar possibile grazie alle tecnologie cloud attivare i servizi nel giro di minuti, con bilancio automatico tra MPLS e Internet e, visto che il primo costa molto, con maggiore efficienza e con una drastica riduzione dei costi.

Ma a che punto siamo oggi?Conviene investire sul 4,5G o saltare direttamente e puntare fin da ora solo sul 5G? Peter Zhou – CMO Huawei Wireless Network – ha voluto fare il punto della situazione, indicando i settori Vertical (industriale, professionale, medicina), Video e IoT come quelli in cui ci saranno maggiori opportunit di sviluppo per gli operatori. Diverse implementazioni orientate ai servizi 4,5G sono gi pronte allo switch al 5G, per cui ottimizzare le reti gi da oggi per i primi non uno spreco di investimenti in vista del secondo. Gi oggi con le tecnologie NB-IOT (che nascono sotto il cappello della Release 3GPP 13) possibile offrire ai fornitori delle reti idriche la possibilit di risparmiare il 2% dell’acqua a livello annuale con lo smart metering e il controllo puntuale delle perdite. Inoltre, rispetto alla situazione attuale che vede tre standard convivere a livello mondiale, il 5G punta a portare uno standard unificato a livello globale. Serve trovare nuovo spettro da allocare per i nuovi servizi a banda larga 5G, ma in diversi paesi lo la banda dei 3,5GHz (detta C-Band) gi stata licenziata ( la parte di spettro che ad esempio sta alla base dell’acquisizione di Tiscali Business da parte di Fastweb in Italia) e lo stesso vero per quanto riguarda le bande milimiterWave nello spettro delle microonde a 28 e 39 GHz. La prima servir per i servizi ai terminali, la seconda per il backhaul della rete, che per la prima volta vedr le stesse tecnologie utilizzate sia per erogare i servizi agli utenti, sia per il trasporto delle informazioni tra celle e centrali. Alcuni test sul campo hanno dimostrato che la C-Band pu arrivare a fornire una bandwidth di 600Mbps fino a 1,5km, dimostrando cos che non necessario aggiungere nuovi siti a quelli gi attualmente installati per raggiungere una copertura 5G efficace. In una citt come Londra, ad esempio, la distanza media tra i siti attualmente di 500 metri.

Un tema fondamentale sar quello legato al cosiddetto ‘Legacy Spectrum‘: si tratta di quello spettro che verr ‘liberato’ dalle tecnologie precedenti. Si potrebbe pensare subito alle frequenze utilizzate dai servizi 2G, ma stando a Peter Zhou probabilmente in Europa si potr ‘spegnere’ il 3G prima del 2G, in quanto il secondo utilizzato ancora per alcuni tipi di servizi (pensiamo alle comunicazioni M2M come quelle dei contatori connessi), mentre in breve tempo il 4G avr soppiantato del tutto il 3G. In Giappone e Corea del Sud gi cos. In zone in via di sviluppo, come l’Africa 2G e 3G dovranno essere tenuti in vita per un lasso maggiore di tempo, perch ci sono molti in circolazione molti terminali a basso costo che ancora utilizzano solo queste tecnologie e sono predominanti i servizi basati ancora su voce ed SMS.

Al Mobile World Congress di Barcellona Huawei metter in mostra le sue soluzioni per lo sviluppo del 4,5G e per porre le basi alle tecnologie 5G. Abbiamo in programma di incontrare tutti i principali protagonisti del settore (Ericsson, Huawei, Qualcomm, Nokia, Intel) per fare il punto della situazione e delineare quale sar il futuro della nostra societ nell’era delle comunicazioni mobili a 1Gbps.

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