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Il sisma che ha colpito l’Italia centrale con epicentro tra Norcia e Preci stato uno dei pi forti degli ultimi anni, per la precisione il pi forte da quello

di magnitudo 6,9 che colp l’Irpinia nel novembre del 1980. In questi giorni si parla molto della misura dell’intensit dei terremoti, con molte sterili polemiche sul fantomatico ‘declassamento‘ dei terremoti. La tecnologia oggi ci permette, tramite le simulazioni, di avere un’idea pi precisa di quello che accade durante un terremoto. LIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha realizzato il video dellanimazione della propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto di Mw 6.5 delle ore 07.40 del 30 ottobre 2016 che ha coinvolto lItalia Centrale. Come per quello che riguarda la stima definitiva dell’intensit del terremoto, anche in questo caso siamo di fronte a un’animazione preliminare: come spiegato sul sito dell’istituto ‘saranno noti solo nei prossimi giorni i dettagli del processo di rottura che, per eventi di questa magnitudo, sono fondamentali per unaccurata simulazione della propagazione delle onde’.

Per precisione riportiamo in modo tesutale anche la la spiegazione di quello che si vede nel video: ‘Le onde di colore blu indicano che il suolo si sta muovendo velocemente verso il basso, quelle di colore rosso indicano che il suolo si sta muovendo verso lalto. Lintensit del colore maggiore per spostamenti verticali pi veloci. Ogni secondo dellanimazione rappresenta un secondo in tempo reale. Sono rappresentati i primi 2 minuti a partire dallorigine dellevento sismico‘.

L’animazione rende evidente come in superficie la scossa di terremoto si traduca in un’onda dalla propagazione circolare, pari a quella generata sulla superficie dell’acqua quando vi viene gettato un sasso. L’animazione in tempo reale (un secondo di video corrisponde a un secondo nella realt) e permette anche di avere un’idea della velocit con cui le onde viaggiano nello spazio e – ad esempio – il tempo impiegato dalle onde (con la relativa intensit) per raggiungere la capitale o la sponda opposta dell’Adriatico.

Come speficato sul sito ‘Non si tratta di unanimazione artistica ma della soluzione delle equazioni che descrivono il processo di propagazione. La velocit e lampiezza delle onde sismiche dipendono dalle caratteristiche della sorgente sismica, dal tipo di suolo che attraversano e anche dalla topografia. Esse, quindi, non si propagano in maniera uniforme nello spazio e, di conseguenza, luoghi posti alla stessa distanza dallepicentro risentono del terremoto in maniera completamente diversa. In questo caso si osserva, ad esempio, che le onde si sono propagate con maggiore intensit e pi a lungo verso le regioni adriatiche, verso il Lazio e la Toscana meridionale‘.

Altre note indicano che per ridurre i tempi di calcolo e viste le limitate conoscenze attuali dei dettagli del sottosuolo, la simulazione a scala italiana di questa animazione relativamente a bassa frequenza, visualizza cio le frequenze delle onde fino a 0.25 Hz. Questo significa che il fronte donda interagisce con oggetti delle dimensioni di 2/4 km. La risposta sismica locale quindi limitata agli effetti di strutture geologiche di queste dimensioni. Aumentando il contenuto in frequenze, si evidenzierebbero dettagli pi piccoli e, ad esempio, lamplificazione dovuta ai sedimenti. Inoltre per migliorare la visualizzazione delle onde lontano dallepicentro, la scala dei colori saturata a 0.08 m/s: tutti i valori superiori a 0.08 o inferiori a -0.08 hanno lo stesso colore rosso scuro blu scuro, rispettivamente.

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