Le celle a combustibile promettono da tempo di rivoluzionare il mondo dei telefonino, con ricariche istantanee o anche in completa assenza della rete elettrica e di altre fonti di approvvigionamento di
energia. Esistono delle soluzioni commerciali che permettono di utilizzare cartucce di combustibile per ricaricare il telefonino, ma si tratta ancora di soluzioni molto di nicchia e caratterizzate da un costo per ricarica ancora poco conveniente rispetto a quello che si ha semplicemente attaccando una caricabatterie alla presa a muro.
myFC un marchio svedese che da tempo crede nella tecnologia delle celle a combustibile (myFC sta proprio per my-Fuel-Cell): al CES di quest’anno aveva mostrato la sua soluzione JAQ, basata su una pila a combustibile con membrana a scambio protonico e cartucce usa e getta di acqua e sale. Si trattava di un reattore esterno con cartucce, in grado di trasferire via cavo l’energia allo smartphone (o qualunque dispositivo in grado di ricaricarsi da una sorgente a 5V).
Ora myFC ha mostrato due prototipi di smartphone con reattore integrato, a cui basta semplicemente collegare una cartuccia per la ricarica: finita la ricarica si stacca la cartuccia, la si getta e non si ha altro per le mani che lo smartphone. L’azienda ha modificato un iPhone 7 e un Samsung Galaxy S7 per dimostrare la sua tecnologia: ora l’azienda alla ricerca di partner a cui cedere in licenza il suo sistema.
Il sistema al momento abbastanza rozzo, ma se partisse qualche collaborazione coi grandi marchi mondiali certamente potrebbe avere interessanti rivisitazioni sotto il profilo del design. Sar interessante ora vedere se qualcuno dei big della telefonia decider di scommettere su questa tecnologia, mari da adottare inizialmente su qualche linea particolarmente ‘avventurosa’ come i cellulari rugged o i dispositivi per situazioni estreme.