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Ancora ombre su Yahoo e soprattutto sull’accordo di acquisizione in corso con Verizon: la società guidata da Marissa Mayer ha infatti ammesso nel corso della giornata di ieri che alcuni dei

suoi impiegati erano a conoscenza della violazione dei sistemi informativi avvenuta nel 2014, che ha portato alla sottrazione delle credenziali di mezzo miliardo di account, poco dopo che il fatto si è verificato.

La violazione, che si è configurata come la più grande sottrazione di credenziali della storia, è stata resa nota da Yahoo a settembre dopo un’indagine avviata nel mese precedente per verificare le dichiarazioni di un hacker il quale affermava di aver violato 200 milioni di account in un hack del 2012. Le indagini di allora portarono alla scoperta di un problema ancor più grande, ovvero la violazione di mezzo miliardo di account tramite un’azione che Yahoo crede essere stata supportata da uno Stato.

“Un Comitato Indipendente del Consiglio di Amministrazione, affiancato da un esperto forense, sta facendo luce sulla profondità della conoscenza che la Compagnia ha avuto sulla vicenda del 2014” ha dichiarato Yahoo nella documentazione che Yahoo ha depositato ieri alla Securities and Exchange Commission. Una fonte anonima vicina agli ambienti investigativi ha però affermato che Yahoo non aveva idea dell’entità della violazione fino a quando non ha avviato una verifica lo scorso mese di agosto.

La violazione è venuta alla luce ad un mese di distanza dall’annuncio di Verizon dell’offerta di 4,83 miliardi di dollari per acquisire Yahoo e avviare una fusione con AOL. Alla scoperta di quanto accaduto Verizon ha riconsiderato le proprie prospettive, con l’intenzione di mettere agli atti la violazione come “material event”, il che significa che se la società fosse stata a conoscenza della violazione in precedenza non avrebbe avanzato alcuna offerta o ne avrebbe avanzata una inferirore.

Nella documentazione depositata alla SEC Yahoo ha riconosciuto questa possibilità, osservando che Verizon potrebbe anche decidere di porre fine all’accordo di acquisizione o rinegoziarne i termini sulla base dei nuovi elementi emersi nelle ultime settimane.

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