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Se si escludono display e dati cellulari, il Wi-Fi è una delle tecnologie che consumano di più sul nostro smartphone, soprattutto quando ci stabilizziamo in un luogo. Se si effettua lo

streaming di contenuti da internet il controller Wi-Fi aumenta in maniera significativa i consumi dello smartphone (soprattutto a schermo spento) e sarebbe bello ovviamente se il suo impatto fosse ridotto ai minimi termini. La University of Washington ha dimostrato negli scorsi mesi una tecnologia che risponde a questa esigenza, anche se ha ancora bisogno di qualche affinamento.

I ricercatori hanno realizzato un sistema che consente di trasferire dati via Wi-Fi utilizzando una corrente energetica inferiore di 10 mila volte rispetto a quella necessaria con le tecnologie convenzionali. Il team al lavoro sulla ricerca ha chiamato il sistema “Passive Wi-Fi”, e potrebbe divenire la prassi negli anni a venire all’interno di moltissimi prodotti commerciali. La tecnologia funziona disaccoppiando le operazioni digitali e analogiche che vengono effettuate nella trasmissione radio, mantenendo sul dispositivo esterno solo quelle digitali.

Le operazioni analogiche, che sono naturalmente quelle che richiedono un quantitativo di energia superiore, vengono invece spostate su un altro dispositivo connesso alla rete elettrica che manda il segnale in una stanza o in un’area ben specifica. Il segnale viene assorbito e riflesso utilizzando componenti digitali dal consumo energetico irrisorio al fine di inviare pacchetti Wi-Fi tradizionali compatibili con i dispositivi odierni. In questo modo il risparmio energetico viene sostanzialmente moltiplicato per il numero di dispositivi esterni connessi al sistema.

Shyam Gollakota, assistente professore di informatica e ingegneria alla University of Washington, ha commentato così: “Tutte le operazioni di rete pesanti e onerose in termini energetici vengono effettuate da un unico dispositivo collegato alla rete elettrica. I dispositivi passivi devono solo ricevere i pacchetti Wi-Fi, che è un modo veramente efficiente di comunicare. Possiamo ottenere comunicazioni Wi-Fi consumando 10 mila volte meno rispetto alla migliore tecnologia disponibile ad oggi sul mercato”. Non mancano tuttavia i compromessi rispetto al Wi-Fi tradizionale.

Il throughput massimo del Passive Wi-Fi è infatti di 11 Megabit per secondo, sufficiente per la navigazione ad internet e per il trasferimento di pacchetti di piccole dimensioni ed estremamente inferiore rispetto alle velocità a cui siamo abituati oggi. I pacchetti possono essere comunque gestiti da qualsiasi dispositivo compatibile con lo standard Wi-Fi a distanze di un massimo di 30 metri. Insomma una tecnologia promettente che può essere integrata su determinate tipologie di prodotti (IoT, wearable) ma che al momento non può sostituire il Wi-Fi canonico in tutti i suoi impieghi.

I tecnici al lavoro sul “Passive Wi-Fi” stanno attualmente lavorando sull’aumento della velocità di trasferimento dei file e non hanno ancora dato una data per una possibile sua introduzione nel mercato commerciale. Ne sapremo di più il prossimo mese di marzo, quando il team svelerà ulteriori dettagli durante il tredicesimo USENIX Symposium on Networked System Desing and Implementation che si terrà negli Stati Uniti.

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