Moltissime società commerciali stanno valutando la possibilità e la convenienza di utilizzare droni auto-guidati per la consegna di beni di prima necessità. I quadricotteri si sono già mostrati estremamente utili in
circostanze d’emergenza e potrebbero essere una parte determinante nel fenomeno di automatizzazione delle professioni. Insomma, i piccoli velivoli potranno toglierci il lavoro, e quello annunciato da Domino’s nelle scorse ore è attualmente il terrore dei porta-pizze.
La catena ha lanciato un servizio di consegna pizze a domicilio in Nuova Zelanda, offerto in collaborazione con Flirtey per un gruppo selezionato di consumatori: “I droni offrono la promessa di consegne più sicure e veloci all’interno di un’area di spedizione più estesa”, ha commentato così la novità Don Meiji, CEO del gruppo Domino’s. “Questo significa che più clienti potranno ricevere un ordine appena sfornato all’interno del nostro target temporale di soli 10 minuti”.
Le consegne via drone stanno per essere integrate all’interno del sistema di prenotazione online e la compagnia si aspetta di espandere l’area di azione dei propri quadricotteri nel corso del prossimo periodo. Domino’s non ha annunciato eventuali piani di espansione all’infuori della Nuova Zelanda, con Flirtey che ha già perfezionato alcuni test di consegna sotto il vaglio della FAA negli Stati Uniti portando come test cibo d’emergenza, acqua e un kit di pronto soccorso.
Negli Stati Uniti le regole per l’uso dei droni sono piuttosto severe, con molte compagnie che stanno aspettando maggiori aperture da parte degli organi regolatori. Fra queste a puntare massicciamente sui droni c’è Amazon, con Jeff Bezos che annunciava già a fine 2013 il suo interesse nei confronti della categoria. Si è poi aggiunta al coro anche UPS con i primi test sulle tecnologie, con i droni che potrebbero consentire spedizioni rapide nelle zone vicine ai magazzini.