Acer e Starbreeze: joint venture per la Realtà Virtuale
15 Maggio 2016
Le app con la base di utenti più fidelizzata? Quelle di salute e benessere
15 Maggio 2016

L’Aduc fa sapere di aver denunciato due dei gestori telefonici italiani per aver violato i nuovi obblighi europei in fatto di Roaming UE. A partire dallo scorso 30 aprile 2016 la

Commissione UE ha imposto nuove tariffe massime per chiamare, inviare messaggi e utilizzare la connessione dati all’infuori del proprio paese di appartenenza, il tutto in preparazione dell’eliminazione dei costi di roaming in Europa. Non tutti gli operatori si sono tuttavia adeguati alle nuove regole.

Nel caso di TIM, Aduc fa notare il comportamento scorretto, lo stesso che noi avevamo definito un po’ creativo qualche settimana fa. L’operatore ha attivato ai clienti, senza alcun avviso, un’opzione tariffaria chiamate Europa Daily Basic specifica per il roaming, con la quale addebita 3 euro al giorno offrendo un pacchetto di 100 chiamate e 100 SMS, e altri 3 euro al giorno per ottenere 300MB. In entrambi i casi il pacchetto dura fino alla mezzanotte, dopodiché scatta un nuovo addebito di 3 euro.

“È esattamente il contrario di quello che prevede il regolamento europeo”, scrive l’Aduc sulla sua nota, comportamento aggravato dal fatto che ad oggi TIM non offre alcuna tariffa roaming a consumo. Inoltre peggiora la posizione del gestore telefonico il fatto che l’opzione è stata attivata automaticamente a tutti i clienti senza richiedere il loro consenso esplicito. A questo si aggiunge anche la modifica senza richiesta e senza garantire il diritto del recesso gratuito dell’opzione TIM In Viaggio Full”, che è diventata da 4 euro al giorno.

“È quanto di più lontano possiamo immaginare dal regolamento europeo che abbassa le tariffe in roaming”, ma l’operatore sul proprio sito “spiega che la modifica è fatta proprio in ragione e in ottemperanza alla nuova normativa comunitaria”.

Comportamento scorretto anche da parte di Wind, che ha attivato a tutti i propri clienti un’opzione per il roaming in Europa flat, definendola “Offerta per la nuova regolamentazione valida in Unione Europea”. L’Aduc sottolinea inoltre che le informazioni offerte dall’operatore a riguardo della tariffazione a consumo in roaming sono difficili da trovare ed equivoche. Gli utenti però ricevono, senza richiesta, un’opzione flat dal costo di 2 euro al giorno che include 15 minuti di chiamate (ricevute o inviate), 15 SMS e 50 MB di traffico internet, anche in questo caso disponibili per 24 ore.

A differenza di TIM, Wind offre di fatto una tariffazione a consumo, come previsto dalla Commissione Europea, anche se la tratta come se fosse un’offerta, quando invece non dovrebbe esserlo.

L’Aduc conclude così:

Le due società – in buona sostanza – violano sia il regolamento UE che il codice del consumo, attivando ai propri clienti opzioni tariffarie senza avvisarli e – nel caso di Telecom – senza consentire un’alternativa a consumo. Il consumatore resta evidentemente disorientato e, se non è ben informato sul reale contenuto del regolamento europeo, pensa che la conseguenza della nuova normativa sia un aumento dei prezzi, quando invece è (dovrebbe essere) esattamente il contrario.
È infatti più che ragionevole ritenere che i clienti delle due società non abbiano contezza alcuna di queste attivazioni (se ne accorgeranno quando saranno ormai all’estero), non essendo stati avvisati in modo idoneo né della attivazione delle nuove opzioni né della concreta portata della regolamentazione europea. Al contrario, entrambe le società hanno motivato le proprie condotte commerciali illegittime proprio alla luce dell’entrata in vigore delle nuove norme europee. La mancata informazione sulla reale portata della nuova normativa europea e sulle differenze fra le previsioni normative e le opzioni tariffarie attivate inducono ulteriormente in errore il consumatore, portandolo erroneamente a ritenere che le nuove tariffe flat siano economicamente più vantaggiose.

L’associazione per i diritti dei consumatori ha denunciato le violazioni all’Antitrust, all’Agcom e alla Commissione Europea “affinché provvedano con urgenza a bloccare queste operazioni illegittime”.

Comments are closed.