Lo scorso aprile AGCOM presentava una poco simpatica diffida a TIM per via del raddoppio dei costi delle chiamate. Il traffico telefonico fa parte del cosiddetto Servizio Universale che
in Italia viene offerto solo ed esclusivamente da TIM che, in seguito alla diffida da parte dell’Autorit, ha rivisto i suoi piani sospendendo qualche settimana pi tardi la rimodulazione dei costi. L’AGCOM ha pubblicato un nuovo documento in cui informa che ha respinto anche nuove proposte di tariffazione di TIM.
Rimane “conforme agli obblighi vigenti” la tariffazione a consumo attualmente prevista dall’offerta Voce, con la quale il cliente paga 19 euro al mese per il canone di accesso al servizio e 10 centesimi al minuto per le telefonate verso fisso e mobile senza scatto alla risposta. Ad aprile TIM puntava a raddoppiare la tariffazione al minuto, portandola da 10 a 20 centesimi al minuto, non riuscendoci. Nel frattempo l’AGCOM ha anche varato una nuova procedura per l’applicazione di ulteriori incrementi sulle tariffe.
La nuova procedura sottrae, secondo l’Autorit, i servizi soggetti agli obblighi di Servizio Universale (come le telefonate da postazione fissa, pubblica o l’accesso alla rete) a modifiche unilaterali che non siano state precedentemente vagliate dall’Autorit stessa. Insomma, TIM non potr fare di testa propria e per l’applicazione di nuove eventuali tariffe sar obbligatorio il parere dell’Autorit per le Garanzie nelle Comunicazioni, che dovr accettare la proposta prima che venga attivata.
In pi le nuove modifiche alla tariffazione non potranno essere presentate all’Autorit prima che sia trascorso un anno dall’ultima modifica dei prezzi. Fino al prossimo 1 aprile 2017, quindi, TIM non potr proporre ulteriori rimodulazioni, e in seguito dovr farlo solo sotto stretta supervisione da parte di AGCOM. L’ultima parola spetter all’Autorit, che dovr valutare la correttezza dei nuovi prezzi sulla base delle solite tre condizioni necessarie: disponibilit, convenienza e accessibilit per gli utenti.