Nel corso della serata di ieri Apple ha annunciato i risultati del terzo trimestre fiscale 2015 che si concluso lo scorso 27 giugno. La societ registra, per il periodo in
Nel corso della serata di ieri Apple ha annunciato i risultati del terzo trimestre fiscale 2015 che si concluso lo scorso 27 giugno. La societ registra, per il periodo in
Tim Cook, CEO di Apple, ha commentato: “Abbiamo avuto un trimestre eccezionale, con un fatturato iPhone in crescita del 59% rispetto allo scorso anno, forti vendite dei Mac, fatturato record di sempre guidato dai servizi, guidati da App Store, e un ottimo avvio di Apple Watch. L’entusiasmo per Apple Music stato incredibile e non vediamo l’ora di rilasciare iOS9, OS X El Capitan e watchOS 2 ai clienti nel corso dell’autunno”.
Osservando pi nel dettaglio i dati forniti dalla Mela si pu comprendere pi a fondo il senso delle dichiarazioni di Cook: gli iPhone infatti crescono del 35% in termini di volumi, arrivando a 47,5 milioni di pezzi consegnati, e del 59% in fatturato raggiungendo i 31,4 miliardi di dollari. Il fatturato generato dalla vendita di iPhone costituisce il 63% del fatturato trimestrale della societ. Buone prestazioni anche dal comparto Mac, che crescono del 9% sia in termini di unit (4,8 milioni di pezzi), sia in termini di fatturato (6 miliardi di dollari). Sempre in prevedibile flessione iPad le cui consegne si contraggono del 18% a 10,9 milioni di pezzi e il fatturato cala del 23% a 4,5 miliardi di dollari.
Per nascondere ai concorrenti la reale risposta del mercato, che sia positiva o negativa, Apple decide di non dettagliare nello specifico i dati di vendita di Apple Watch, che rientrano pertanto nella generica categoria “Other Products” (comprendente oltre allo smartwatch anche Apple TV, iPod, i prodotti Beats Electronics e gli accessori Apple o di terze parti venduti da Apple) che con un fatturato di 2,6 miliardi di dollari cresce del 49% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Pur non disponendo di ulteriori dettagli ragionevole supporre che una buona parte di questa crescita sia effettivamente dovuta al nuovo orologio della Mela.
A margine della presentazione dei risultati Apple ha comunque osservato, pur continuando a non rilasciare dati precisi, che nelle prime 9 settimane di commercializzazione Apple Watch ha venduto, in termini di unit, pi di quanto fatto da iPhone o iPad nelle loro prime 9 settimane di presenza sul mercato i quali, rispettivamente, fecero consegnare 1 milione e 3 milioni di pezzi.
Infine i servizi, anch’essi non meglio dettagliati e che includono iTunes, AppleCare e Apple Pay, vedono una crescita del fatturato generato del 12% a quota 5 miliardi di dollari.
Osservando i dati geografici si nota come il mercato USA rappresenti il singolo mercato pi remunerativo per la Mela, con un fatturato di 20,2 miliardi di dollari (in crescita del 15%), seguito dalla Cina continentale con 13,2 miliardi di dollari (+112%) e dall’Europa a 10,3 miliardi di dollari (+19%).
“Nel terzo trimestre il nostro tasso di crescita anno su anno ha accelerato rispetto al primo semestre dell’anno fiscale 2015 con un fatturato in aumento del 33% e un utile per azione in crescita del 45%. Abbiamo generato un flusso di cassa operativo di 15 miliardi di dollari e abbiamo restituito oltre 13 miliardi di dollari agli azionisti attraverso il nostro programma di ritorno del capitale” ha dichiarato Luca Maestri, CFO di Apple. Sempre relativamente al programma, il Consiglio di Amministrazione della societ ha dichiarato un dividendo di 0,52 dollari per azione ordinaria che sar pagabile il 13 agosto 2015 a tutti gli azionisti registrati alla chiusura delle attivit il 10 agosto 2015.
Per quanto riguarda il prossimo trimestre Apple prevede un fatturato compreso tra i 49 e i 51 miliardi di dollari, un margine lordo tra il 38,5% e il 39,5%, spese operative tra i 5,85 e i 5,95 miliardi di dollari e un’aliquota fiscale del 26,3%.
Nonostante il robustissimo trimestre presentato dalla Mela, le previsioni per i prossimi tre mesi non sono piaciute a Wall Street che hanno castigato il titolo AAPL facendo perdere, nelle contrattazioni after-hours, quasi il 10% del valore.