Intel, il 5G non è solo “cellulari più veloci”
21 Febbraio 2017
Intel conferma con nuovi prodotti l’attenzione per le tecnologie 5G
21 Febbraio 2017

Proprio come Amazon e altri, anche UPS sta considerando l’uso delle nuove tecnologie per la consegna delle spedizioni. La società ha confermato la riuscita di un test a tal proposito,

all’interno del quale un drone lanciato dalla sommità di un furgone ha effettuato autonomamente la consegna di un pacco presso un’abitazione, tornando poi al veicolo che nel frattempo è stato guidato da un operatore lungo il percorso necessario per eseguire la consegna successiva.

Il test è stato condotto a Tampa, in Florida negli Stati Uniti, in collaborazione con lo sviluppatore di droni e camion elettrici Workhorse Group, che si è occupato della costruzione del velivolo utilizzato nel test e di parte del furgone. L’uso del drone può permettere ai camion della compagnia di eseguire percorsi più brevi e meno ramificati, un risparmio che moltiplicato per i 102 mila corrieri della società si può quantificare in diversi milioni di dollari l’anno.

“La riduzione di anche un solo chilometro per driver al giorno, nel corso di un anno, può comportare per UPS un risparmio fino a 50 milioni di dollari”, scrive UPS in una nota, sottolineando come proprio le consegne rurali siano quelle “più onerose da espletare” a causa dei costi in termini di tempo e di veicolo necessari per completare le singole consegne. Nel test effettuato a Tampa il drone ha effettuato la consegna mentre l’autista continuava a percorrere la strada per eseguirne un’altra.

Per UPS questa è una delle modalità in cui possono essere utilizzati con efficacia i droni, a patto naturalmente che il percorso stabilito si presti ad una strategia di questo tipo: “Questo test si differenzia da tutto ciò che finora abbiamo fatto con i droni. Comporta implicazioni per le future consegne, in particolare in località rurali”, ha affermato Mark Wallace, manager di UPS. “Immaginate un percorso di consegna triangolare con fermate che si trovano a chilometri di distanza dalla strada. L’invio di un drone da un furgone per effettuare anche solo una di queste consegne può tradursi in una riduzione di costosi chilometri percorsi”.

I droni possono consentire un “rafforzamento dell’efficienza del network di UPS” e una “riduzione delle emissioni”, secondo la società, che comunque sottolinea che i corrieri in carne ed ossa non verranno sostituiti dai velivoli autonomi: “I driver sono il volto della nostra azienda e questo non cambierà”, sono state le parole di Wallace. “Ciò che ci interessa è il potenziale aiuto che i droni possono dare agli autisti in vari punti dei loro percorsi, consentendo loro di risparmiare tempo e di soddisfare le crescenti esigenze di servizio al cliente risultanti dalla crescita dell’e-commerce”.

Il modello di drone usato per il test è stato il Workhorse HorseFly UAV Delivery System, un ottacottero ad elevata efficienza completamente integrato nella linea Workhorse di veicoli per la consegna. Si aggancia al tetto dell’autocarro e una gabbia sospesa sotto il drone si estende mediante un portello all’interno del veicolo. Qui il driver UPS carica il pacco (massimo 4,5kg) e, premendo un pulsante su un touch-screen, invia il drone all’indirizzo. La batteria del velivolo si ricarica ogni qualvolta che viene agganciato all’autocarro, e consente un’autonomia di volo di massimo 30 minuti.

Da anni UPS testa tecnologie di automazione e robotica, inclusi i droni. Lo scorso settembre, l’azienda ha predisposto una consegna simulata di farmaci urgenti da Beverly, in Massachusetts, a un’isola situata quasi cinque chilometri al largo della costa atlantica. Inoltre, UPS utilizza i droni per aiuti umanitari, collaborando con organizzazioni terze per la consegna di vaccini e sangue in località del Ruanda difficili da raggiungere. UPS sta inoltre utilizzando i droni all’interno dei suoi magazzini per il controllo dell’inventario sugli scaffali collocati in alto.

Comments are closed.