Commissionata dallo stato americano all’azienda My Mobile Witness, la nuova app “See Something, Send Something” (letteralmente “Vedi qualcosa, manda qualcosa”) si presenta come un nuovo potente alleato nella lotta contro il terrorismo. Alla base della nuova app, realizzata appositamente per smartphone, vi è una filosofia di collaborazione tra stato e cittadino. Attraverso l’applicazione, infatti,è possibile segnalare, in maniera anonima e sicura, situazioni che destano sospetto e che potrebbero essere potenzialmente pericolose.
Le segnalazioni, inviate ad un centro di controllo, vengono poi esaminate ed eventualmente inviate alle agenzie federali. “Si tratta di misure necessarie alla nostra comune lotta al terrorismo”, ha commentato il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo. D’altronde non è la prima volta che la tecnologia mostra la propria utilità in situazioni di emergenza. Meno di un mese fa, in occasione degli attentati del 13 novembre, era stato ideato l’ashtag #PorteOuverte, lanciato su Twitter per segnalare ai parigini abitazioni e locali dove correre al riparo. È di quei giorni anche l’utilizzo dell’applicazione safety check di Facebook, servita a rassicurare famigliari e amici circa la propria incolumità.
L’idea di un’app antiterrorismo non è però del tutto farina del sacco degli americani. Pochi mesi prima tre ingegneri tunisini avevano ideato Edder3, un’applicazione per smartphone con funzioni equivalenti, a dimostrazione di come il legame tra tecnologia e sicurezza sia ancora ben saldo.
“Abbiamo intensificato la nostra preparazione in seguito agli attentati di Parigi”, ha affermato Cuomo in occasione della presentazione della nuova app, “e continueremo a rimanere vigili contro coloro che cercano di diffondere paura e violenza”. Per adesso “See Something, Send Something” è disponibile solo negli Stati della Louisiana, del Colorado, della Pennysilvania e della Virginia ma non è escluso che presto possa diffondersi anche in Europa.